Esce oggi una bellissima pubblicazione dedicata alle creazioni di Christian Louboutin. Scarpe in effetti, anche se scorrendo le immagini risulta riduttivo definirle così. Strumenti di seduzione, oggetti da collezione, accessori preziosi e iniezioni di autostima. Tutte con un comune denominatore: la mitica suola rossa
Questa è la storia di un piccolo uomo con uno stuolo di donne ai piedi. Letteralmente. Donne comuni, celebrities, it girl, attrici, modelle, principesse, regine. Tutte tenute in scacco con una suola. Non una qualunque, ma una suola rossa, segno inconfondibile capace di trasformare una scarpa in oggetto di culto, ambito, sognato da tutto l'universo femminile. Quest'uomo si chiama Christian Louboutin ed oggi viene celebrato in una nuova pubblicazione, "Christian Louboutin" edito da Rizzoli.
L'avventura di questo grande designer è nata per caso: nessuna ricerca di mercato, nessun focus group. Solo un artigiano perfezionista insoddisfatto del primo prototipo. " Gli schizzi per la collezione Pensées (autunno/inverno '93-'94) erano a colori, ma quando presi in mano la prima scarpa, un modello di crêpe rosa, constatai che non poteva essere più diversa dal disegno", confessa Loubutin nel libro. "Qualcosa non andava e ci misi qualche tempo per comprendere: la colpa era della suola nera. Strappai dalle mani della mia assistente un flacone di smalto per unghie rosso e lo rovesciai dietro alla scarpa. Grazie al colore, il modello prese vita: così nacque il mio marchio di fabbrica."
Un gesto fortuito che ha determinato l'exploit del designer francese, noto in precedenza per le sue collaborazioni con grandi maison come Chanel, Roger Vivier e Yves Saint Laurent. Quest'ultima, poi, nel 2011 è stata citata in giudizio da Louboutin per violazione del marchio commerciale e concorrenza sleale. L'oggetto della discordia? La famigerata suola rossa Pantone 186c (che dal 2007 è diventata patrimonio esclusivo della Maison Louboutin) replicata anche sulle scarpe da Yves Saint Laurent. Il tribunale di New York ha respinto la richiesta di risarcimento e il battagliero Louboutin promette di non darsi per vinto, sicuro com'è della paternità del suo laccato copyright. Nonostante la spiacevole parentesi legale, Louboutin vanta oggi i successi di una rockstar della moda: migliaia di fan adoranti, testimonial d'eccezione (per citarne alcune: Dita Von Teese,Sarah Jessica Parker, Madonna, Blake Lively e Victoria Beckham) e una distribuzione capillare in 46 paesi, oltre a 21 boutique di proprietà. Non male considerato il fatto che non parliamo di pratiche sneakers, ma di modelli che spesso richiedono l'abilità di un funambolo e che fanno della "scomodità" una valore in più, come dichiara lo stesso designer: "ll comfort è un concetto orribile". E rincara la dose parlando del modello Fetish Ballet Heels: "Con queste scarpe non si può pensare né di camminare, né tanto meno di correre, sono state realizzate per restare sdraiate".
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